Con un importante e partecipato evento pubblico sono stati inaugurati a Terranuova Bracciolini due beni confiscati alla mafia. Si tratta della villetta nella frazione de Le Ville e del capannone industriale in via Poggilupi, da oggi intitolati alla famiglia Nencioni e a Giusepppe Valarioti.
L’inaugurazione ha visto la partecipazione delle autorità civili e militari, rappresentanti istituzionali dei comuni del Valdarno e della provincia di Arezzo, la prefetta di Arezzo, la vicepresidente nazionale di Libera, Daniela Marcone e i familiari delle vittime Nencioni e Valarioti.
L’evento si è sviluppato in due momenti, con l’inaugurazione della villetta alle Ville destinata al co-housing solidale e del capannone in via Poggilupi, che ospiterà l’archivio e la rimessa dei mezzi comunali. La villetta è stata intitolata ad Angela Fiume, Fabrizio Nencioni e le loro bambine, vittime di un attentato mafioso nel 1993 a Firenze. Il capannone è stato dedicato a Giuseppe Valarioti, amministratore pubblico ucciso dalla ‘Ndrangheta, un giovane politico che ha combattuto per ideali di libertà e giustizia.
Gli immobili inaugurati sono i primi due beni confiscati nel territorio del Valdarno, appartenenti originariamente alla famiglia Priolo.
L’assessore Ciuoffo ha sottolineato l’importanza di valorizzare il sacrificio quotidiano delle forze dell’ordine e della giustizia nel contrasto alle mafie. La Regione Toscana ha stanziato risorse di bilancio per consentire ai comuni di recuperare questi beni e restituirli alle comunità – “Per la disponibilità che i comuni Toscani stanno dando e per quanto si mettono in gioco. Comuni già con tante responsabilità e tanti ruoli e con pochi strumenti e risorse. La restituzione di beni confiscati alla mafia non è scontata. Ci sono molti beni confiscati nel nostro paese e non sono utilizzati. La Toscana sta cercando di dare una risposta.”
Sergio Chienni, sindaco di Terranuova Bracciolini:” Un momento di festa questa mattina. Un risultato raggiunto tutti insieme col quale restituiamo alla nostra comunità dei beni che prima erano di utilizzo esclusivo della comunità organizzata. Un valore simbolico ma anche sostanziale. La villetta verrà usata per il co-housing solidale per l’emergenza abitativa, mentre il capannone verrà impiegato come archivio comunale e rimessa per i mezzi della Protezione civile: due utilizzi significativi e importanti.”
Luigi Dainelli, famiglia Nencioni e presidente dell’Associaizone tra i familiari delle vittime della strage di via Georgofili: ”Non ho parole per ringraziare. Con la fine dei processi il solo scopo rimasto è stato quello di fare memoria. Ci teniamo a non far dimenticare ciò che è accaduto, almeno nella verità storica dei fatti accaduti.”
Katia Bottiglieri, nipote di Giuseppe Valarioti: “Questo è il primo bene che viene intitolato a mio zio. A distanza di 45 anni dalla sua morte e da un diritto che rimane tutt’oggi impunito è senza colpevoli: mio zio è vivo. La memoria non si uccide, non si trivella a colpi di pistola e dobbiamo cercare di darne testimonianza.”