Una nuova rassegna musicale interamente dedicata ai più giovani jazzisti italiani under 30, realizzata da chi lavora sul territorio – il Valdarno – da anni: questa, in sintesi, l’idea dietro alla prima edizione di Valdarno Jazz Young Festival, che debutterà a Terranuova Bracciolini (AR) questo sabato 4 marzo presso l’auditorium Le Fornaci (ore 21.15, ingresso gratuito) col concerto del Leonardo Pruneti Trio (Leonardo Pruneti piano, Pietro Paris contrabbasso, Mattia Galeotti batteria).
La manifestazione, realizzata dal comune di Terranuova Bracciolini col contributo del Consiglio Regionale della Toscana (ai sensi della L:R. 3/2022), è figlia della direzione artistica di Giovanni Paolo Liguori, giovane musicista del territorio con anni di esperienza nazionale ed internazionale, affiancato dal veterano Gianmarco Scaglia nel coordinamento degli eventi. La prima data della neonata rassegna si inserisce nell’orbita della programmazione artistica Become A Pirate del Teatro Auditorium Le Fornaci a cura di Kanterstrasse Teatro: le altre tre date si terranno invece a luglio di quest’anno (7 luglio Giovanni Paolo Liguori Quartet, 14 luglio Giovanni Benvenuti Trio e 21 luglio Lorenzo Simoni Quartet) al teatro Liberazione e faranno parte della 40esima edizione di Valdarno Jazz. La direzione artistica ha scelto quindi di proporre un’offerta musicale eterogenea, in grado di abbracciare tutte le sfumature del genere, fra sperimentazione e mainstream, con una selezione musicale di qualità composta da giovani musicisti con già svariati anni di importanti esperienze formative alle spalle. Ogni concerto è ad ingresso gratuito: i video delle esibizioni saranno poi caricati sul canale Youtube del festival.
Prendendo come riferimento musicisti come Stefano Battaglia, Vijay Yier o Craig Taborn, il trio di Leonardo Pruneti propone un repertorio originale e dalla forte identità, con chiare radici jazzistiche. La musica del trio, abbracciando la corrente contemporanea, si muove in ogni direzione, risultando quasi impressionistica: un’idea, un’immagine o una suggestione vengono tradotte in una musica forte, contaminata e con una grande urgenza comunicativa. L’attenzione principale del trio è la dinamica compositiva: tutto è orchestrato con cura e precisione, senza tuttavia rinunciare agli elementi essenziali di un jazz trio come l’interplay – la comunicazione tra strumenti – o l’improvvisazione. Nel 2021 esce l’esordio ‘When The World Stops Crying’, un lavoro fortemente simbolico e personale: l’ascoltatore è portato per mano in un viaggio attraverso le storie che ispirano le composizioni, che parlano del percorso che ognuno compie nel costante tentativo di cambiare.