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Fa bene quel buio, un volume racconta Cesare Pavese e i mestieri del cinema

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Fa bene quel buio. Cesare Pavese e i mestieri del cinema è il libro di Stefano Beccastrini, edito da Aska. Il volume sarà presentato sabato 9 aprile, alla biblioteca comunale Le Fornaci, alle ore 17, alla presenza dell’assessora alla cultura Caterina Barbuti, dell’attrice e regista Enrica Fico Antonioni, del sociologo dell’Università di Firenze Andrea Spini, del produttore musicale Giampiero Bigazzi e dell’autore della pubblicazione Stefano Beccastrini.

Al termine della presentazione, alle 17.40, proiezione del film Le amiche (1955) di Michelangelo Antonioni, liberamente tratto dal romanzo Tra donne sole di Cesare Pavese.

 

Cesare Pavese (1908-1950) è stato poeta, narratore, dirigente editoriale, mitografo, gran conoscitore di film nonché scrittore di cinema; proprio a questa sua passione è dedicato il volume di Beccastrini, che ne approfondisce gli aspetti.

Per Pavese, uno dei maggiori intellettuali italiani del XX secolo, il cinema non è mero intrattenimento ma è una cosa seria, come seria è la letteratura. Dunque, la passione per il cinema si trasforma in studio e ricerca.

Pavese fu non soltanto uno spettatore instancabile e attento (la scoperta del cinema americano fu una componente importante della propria storica divulgazione, in Italia e durante il fascismo, della cultura americana, portatrice di modernità, di rinnovamento, di democrazia) ma anche un critico rigoroso, un teorico acuto, un soggettista creativo, un letterato capace di fare del cinema un “luogo letterario”, un “topos” particolarmente suggestivo e simbolico dei suoi romanzi.
I multiformi rapporti di Pavese con il cinema si vanno rivelando, con gli anni, uno degli aspetti più interessanti della sua – sempre colta, sempre innovativa, sempre tormentata – ricerca espressiva, intellettuale, esistenziale.